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Asta BTp, le richieste sfiorano i 9 miliardi

di Claudio Celio

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15 Ottobre 2008

Promozione a pieni voti per la nuova asta 'discrezionale' messa a punto dal Tesoro. Il nuovo meccanismo di collocamento dei titoli di Stato a medio e lungo termine, applicato ieri per la prima volta, ha risposto alle aspettative del mercato. Grazie al sistema, dicono gli operatori interpellati da «Radiocor», il Tesoro ha garantito maggiore liquidità, riuscendo anche ad assicurarsi un sensibile risparmio sui costi di emissione.

«L'asta è stata un successo – dice un trader – sia sotto il profilo dei prezzi sia sotto quello della domanda». I BTp sono usciti infatti circa 6-7 centesimi sopra il livello del secondario e le richieste complessive hanno sfiorato i 9 miliardi di euro, cioè il doppio rispetto all'importo assegnato (pari a circa 4,5 miliardi). La domanda si è spalmata sia sul benchmark quinquennale che sui due BTp off-the-run offerti da Via XX Settembre. Per questi ultimi i rendimenti hanno registrato sensibili flessioni, al 4,22% lordo per il BTp a 5 anni scadenza 2012 (al 3,70% netto secondo l'Assiom) e al 4,34% (-0,60 centesimi) per il decennale scadenza 2013. In leggero rialzo, invece, il rendimento del quinquennale, collocato dal Tesoro per 1,5 miliardi a fronte di richieste per oltre 3,8 miliardi: l'undicesima tranche è stata piazzata con un rendimento lordo del 4,43% e netto del 3,89%.

La domanda è arrivata soprattutto dagli specialisti e dagli istituzionali. Minoritaria, ma non sparuta, la presenza di piccoli risparmiatori, per i quali i BTp continuano ad essere sinonimo di investimento sicuro. Il Tesoro è stato premiato dalla scelta di non aver collocato titoli sulla parte lunga della curva, ma di aver offerto solo scadenze a medio termine. È piaciuta anche la possibilità di ritornare su titoli off-the-run ormai illiquidi, offerti in alternativa all'attuale benchmark quinquennale: «Così facendo - notano da una sala operativa – il Tesoro non solo ha aumentato la liquidità ma si è anche accreditato come stabilizzatore del mercato».

Alla base del successo di domanda c'è stato anche il time del collocamento: «Con il ritorno della fiducia in questi due ultimi giorni anche l'avversione al rischio è parzialmente rientrata. Così è tornata la voglia di non guardare più solo ai titoli a brevissimo termine. Difficile che l'asta avrebbe avuto un uguale successo se si fosse tenuta venerdì scorso. Le Borse hanno ripreso un po' di fiducia nei giorni passati e anche lo spread Italia-Germania si va restringendo». Il meccanismo si è dimostrato efficace anche da un punto di vista tecnico: «Se l'obiettivo era quello di evitare grandi spostamenti dei titoli nel pre-asta, finalizzati a far abbassare il prezzo – conclude un trader – il Tesoro ha fatto centro».

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